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Salvia
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Salvia di Gerusalemme (Phlomis fruticosa)

Nota anche come salvia dorata per via dei bellissimi fiori gialli i beduini la chiamano awarwar mentre in altre zone del mondo arabo è nota come marmareya. Viene coltivata con successo anche alle nostre latitudini poiché è originaria del Monte Sinai e pertanto resiste ai climi freddi i fiori dal brillante colore giallo attirano da sempre api e farfalle mentre le foglie sono utilizzate nella medicina araba per lenire il mal di gola e il mal di stomaco così come per combattere i crampi.

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Abelia (Abelia grandiflora)

Questa pianta è in assoluto una delle più gradite alle api infatti il suo nome richiama incredibilmente la parola francese abeille che significa proprio ape. La sua fioritura prolungata dalla primavera fino all’autunno con i caratteristici calici a trombetta dal profumo dolce, permette di dare un continuo sostentamento agli insetti pronubi. In realtà però deve il suo nome a Clarke Abel un medico che si unì ad una spedizione inglese in Cina alla ricerca di nuove specie. Scoperta l’abelia chinensis ne portò un esemplare a casa. Trent’anni dopo il botanico John Lindey, classificandone il genere, gli diede questo nome in suo onore. La sua introduzione in Europa avvenne grazie ad un altro “cacciatore di piante”, Robert Fortune che in una susseguente spedizione in Cina riuscì a salvare qualche piantina, uscendo indenne da varie peripezie, fra cui un assalto dei predoni. Queste saranno messe a dimora nel giardino dell’Horticoltural Society nel 1844.

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Nocciolo selvatico (Corylus avellana L.)

Fioritura precocissima Il nocciolo è una delle prime piante a fiorire, già tra gennaio e marzo, quando la maggior parte della vegetazione è ancora dormiente. In questo periodo critico per le api, le sue lunghe infiorescenze maschili (amenti) rilasciano grandi quantità di polline, una risorsa fondamentale per la ripartenza della colonia e per l’alimentazione della covata. Polline sì, nettare no Il nocciolo non produce nettare, quindi non contribuisce direttamente alla produzione di miele, ma è una pianta pollinifera importantissima, specialmente per le api mellifere e selvatiche che iniziano a uscire dalle arnie nei primi giorni miti di fine inverno. Impianto utile nei sistemi agroecologici Essendo una specie rustica, resistente e adattabile, il nocciolo può essere utilizzato come siepe o barriera naturale all’interno dei terreni agricoli. Favorisce la biodiversità e crea microhabitat per insetti, piccoli uccelli e mammiferi, contribuendo all’equilibrio dell’ecosistema. Bellezza discreta e continuità con la tradizione Il nocciolo è presente nei nostri territori da secoli e spesso cresce spontaneamente ai margini dei boschi. È una pianta che racconta la connessione tra uomo e natura, utilizzata non solo per i suoi frutti, ma anche come legno flessibile per intrecci e antichi usi rurali.

Abelia
Nocciolo

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libro sulle api il re era una regina di Fulvio Piccinino

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