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Paulownia (Paulownia tomentosa)
Pianta ornamentale introdotta in Europa nel 1865 a scopo decorativo per via dei suoi fiori viola che formano una caratteristica pannocchia. In Italia è diffusa, per ragioni climatiche, soprattutto al nord. Viene anche chiamata albero delle farfalle poiché i suoi piccoli fiori sono molto graditi a questi lepidotteri.

Buddleja (Buddleja davidii)
Pianta ornamentale introdotta in Europa nel 1865 a scopo decorativo per via dei suoi fiori viola che formano una caratteristica pannocchia. In Italia è diffusa, per ragioni climatiche, soprattutto al nord. Viene anche chiamata albero delle farfalle poiché i suoi piccoli fiori sono molto graditi a questi lepidotteri.

Ginestra (Genisteae)
Il suo nome botanico Cytisus Scoparius allude al portamento della pianta che la fa assomigliare alle vecchie scope di saggina. E’ una pianta resistente e rustica, la cui fioritura, molto gradita alle api, è un vero spettacolo per l’esplosione di colore giallo arancione. Viene celebrata nel poemetto lirico La Ginestra di Leopardi e nella poesia di d’Annunzio La pioggia nel Pineto dove simboleggia la forza e la vitalità associata alla sua bellezza selvaggia. A livello popolare viene detta anche “La frusta di Cristo” per la forma dei suoi rami mentre, nella cultura contadina, averla nel proprio giardino avrebbe allontanato il malocchio. Nella mitologia greca viene associata alla dea Artemide simbolo di purezza e protezione.

Iperico (Hypericum perforatum)
Viene detta anche Erba di S. Giovanni perché la sua specie selvatica fiorisce solitamente a giugno, nei giorni in cui si festeggia il santo. Il 24 giugno è la data di nascita di S. Giovanni Battista mentre il 29 è quella di morte. La Chiesa Cattolica le celebra entrambe, privilegio concesso solo a Gesù Cristo ed alla Madonna. Viene detta anche Erba del Buon Umore poiché in passato era utilizzata per curare la depressione lieve e la mancanza di appetito. Nelle famiglie si preparava un liquore artigianale che aveva una funzione ricostituente ed energizzante che ebbe anche delle declinazioni commerciali ai primi del Novecento. Oggi non si produce più poiché si è scoperto che contiene ipericina le cui quantità sono oggetto di restrizioni poiché produce reazioni gastrointestinali, fotosensibilità della pelle ed irrequietezza.
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