Spedizione Espressa
Pagamenti sicuri
Customer Service Chat
Sconti stagionali fino al 40%
Salviamo l'ambiente

QR CODE 16
Elenco piante:

Frassino (Fraxinus)
Il frassino (genere Fraxinus) è una pianta interessante anche se non è comunemente considerata una delle principali piante mellifere. Tuttavia, ci sono alcuni aspetti curiosi e utili da conoscere sul suo rapporto con il mondo delle api: 🌿 1. Mellifera "minore", ma utile Il frassino non è una pianta mellifera di punta come il tiglio o l'acacia, ma può comunque offrire nettare e soprattutto polline alle api, in particolare nelle prime fasi della stagione. Il polline è fondamentale per l’alimentazione della covata e quindi per lo sviluppo delle colonie. 🌸 2. Fioritura precoce Alcune specie di frassino, come Fraxinus excelsior (il frassino maggiore), fioriscono tra marzo e aprile, in un periodo in cui le risorse mellifere sono ancora scarse. Questo lo rende un'opzione interessante per le api che escono dall'inverno. 🐝 3. Impollinazione anemofila, ma... Tecnicamente, i frassini sono anemofili, cioè si affidano al vento per l’impollinazione. Tuttavia, alcuni insetti, incluse le api, visitano i fiori per raccogliere il polline, anche se non ne traggono nettare in abbondanza. Questo rende il frassino una risorsa di polline più che di miele. 🌳 4. Valore ecologico Il frassino è una pianta importante per la biodiversità: offre rifugio a molte specie di insetti, e le sue foglie, una volta cadute, arricchiscono il suolo. In un sistema agroforestale o in bordi campestri, contribuisce a creare un habitat favorevole anche alle api selvatiche. 🌼 5. Specie interessanti Fraxinus ornus (orniello o frassino da manna) è più nettarifero rispetto ad altre specie di frassino. I suoi fiori sono più vistosi e profumati, e attirano maggiormente api e altri impollinatori. In Sicilia, è anche noto per la produzione della "manna", una linfa zuccherina usata anche in fitoterapia.

Pepe del sichuan (Zanthoxylum piperitum)
Il pepe prende il nome dal Sichuan, territorio situato nel cuore della Cina, la cui traduzione è “la terra dei quattro fiumi”. Questa pianta è al centro della cucina di questa regione, conosciuta per i suoi sapori audaci e piccanti i cui elementi fondamentali sono anche l’aglio, il peperoncino e lo zenzero. Nel 2011 l’Unesco ha dichiarato la città di Chengdu città della gastronomia grazie alla sua cucina speziata molto sofisticata. La bacca prende il nome di pepe anche se in realtà non lo è in senso stretto, infatti non si usano i semi ma i gusci che lo contengono. La bacca è di un bel rosso ed il suo sapore è meno pungente del pepe nero e meno piccante del peperoncino. Ha un sentore agrumato finale molto particolare e lascia in bocca un leggero intorpidimento. Le foglie, molto belle, anche se “pericolose” per via delle spine, sono usate per la decorazione dei piatti di carne, un po’ come capita da noi in Sardegna con il mirto che colora il servizio della carne del porceddu.

Ginestra (Cytisus Scoparius)
Il suo nome botanico Cytisus Scoparius allude al portamento della pianta che la fa assomigliare alle vecchie scope di saggina. E’ una pianta resistente e rustica, la cui fioritura, molto gradita alle api, è un vero spettacolo per l’esplosione di colore giallo arancione. Viene celebrata nel poemetto lirico La Ginestra di Leopardi e nella poesia di d’Annunzio La pioggia nel Pineto dove simboleggia la forza e la vitalità associata alla sua bellezza selvaggia. A livello popolare viene detta anche “La frusta di Cristo” per la forma dei suoi rami mentre, nella cultura contadina, averla nel proprio giardino avrebbe allontanato il malocchio. Nella mitologia greca viene associata alla dea Artemide simbolo di purezza e protezione.

Mimosa (Acacia dealbata)
È il fiore simbolo della primavera, per la sua fioritura in anticipo su quasi tutte le specie esistenti, nonché della Festa della Donna. Ed è proprio grazie a questa sua caratteristica che divenne il fiore per celebrare questa ricorrenza. Tutto ebbe inizio all’indomani della fine della Seconda guerra mondiale. L’8 Marzo 1946 dovendo pensare ad un fiore da regalare alle donne che avevano combattuto nella resistenza si pensò alla mimosa. Pianta povera per eccellenza, diffusa praticamente in tutta Italia nelle zone litoranee, era di facile reperimento. Infatti, in Francia l’8 Marzo venivano date alle donne mughetti e violette. Ma in quel periodo in Italia proprio non se ne trovavano, quanto meno a costi accettabili, pertanto, non potendo imitare i cugini francesi, venne l’idea della mimosa a cui erano collegati, nel linguaggio dei fiori, la libertà, autonomia, senso di libertà e sensibilità. Secondo la tradizione l’idea venne a Luigi Longo, membro dell’Assemblea Costituente di cui faceva parte anche Teresa Mattei che poi la propose, di fatto, come rappresentante della forza e tenacia delle donne. Guardando fuori dall’Italia, gli Indiani d’America per dichiararsi alle ragazze gli portavano un mazzetto di mimosa mentre gli aborigeni australiani l’utilizzavano a scopo medicinale poiché il suo decotto è particolarmente indicato per curare nausea e dissenteria.
Vuoi scoprire di più? prenota la tua visita col prof.
Ti è piaciuta la visita? Approfondisci con il libro del prof.
Loading days...
12 euros
No product
Sostieni il "Giardino delle Api"!
Con una piccola donazione, puoi fare una grande differenza per la protezione delle api, fondamentali per il nostro ecosistema. "Il Giardino delle Api" è un progetto che mira a creare spazi sicuri e fioriti per favorire la vita e il benessere delle api, garantendo così la biodiversità e la nostra stessa alimentazione.
Ogni contributo, anche minimo, ci aiuterà a piantare fiori, migliorare gli habitat e sensibilizzare la comunità sull'importanza di questi preziosi impollinatori.
Sostienici e fai fiorire la vita!

