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Achillea Gialla (Achillea Filipendulina)
A differenza dell’achillea millefoglie utilizzata per la produzione di liquori e vermut tal caratteristico fiore bianco la filipendula si contraddistingue per il colore giallo brillante, molto graditi alle api. Il suo nome e collegato ad Achille che secondo la leggenda utilizzò le foglie di questa pianta per curare le ferite di Telefo. Questi aveva appreso i segreti dell’erboristeria, essendo stato a sua volta era stato curato dal medico Chirone, centauro figlio di Crono e di Filira che secondo la tradizione fu il precursore della scienza della cura con le erbe, custode del famoso giardino, sito a Collepardo.
Ginestra (Genisteae)
Il suo nome botanico Cytisus Scoparius allude al portamento della pianta che la fa assomigliare alle vecchie scope di saggina. E’ una pianta resistente e rustica, la cui fioritura, molto gradita alle api, è un vero spettacolo per l’esplosione di colore giallo arancione. Viene celebrata nel poemetto lirico La Ginestra di Leopardi e nella poesia di d’Annunzio La pioggia nel Pineto dove simboleggia la forza e la vitalità associata alla sua bellezza selvaggia. A livello popolare viene detta anche “La frusta di Cristo” per la forma dei suoi rami mentre, nella cultura contadina, averla nel proprio giardino avrebbe allontanato il malocchio. Nella mitologia greca viene associata alla dea Artemide simbolo di purezza e protezione.
Azzeruolo, melo selvatico (Crataegus azarolus)
E’ il nonno del melo domesticus ed è tutto utilizzato come porta innesto per via della sua maggiore rusticità. Il suo frutto è del tutto simile alla mela che noi conosciamo, solamente di più piccole dimensioni. Appartiene alla famiglia delle rosacee infatti i suoi piccoli frutti all’inizio dello sviluppo assomigliano molto a quelli della Rosa Canina. I Celti associavano al melo il simbolo della rinascita infatti solevano seppellire i morti insieme a questo frutto. Il melo si collega anche alla leggenda Re Artù ed alla mitica Avalon, la terra delle fate e dei morti, la cui traduzione è proprio L’Isola delle mele dall’antico bretone abal o afal che appunto significa mela. Nel mito gallese dell’Annwn, l’altro mondo, si diceva che le mele di questo luogo avessero il potere di curare ogni malattia, da qui forse deriva il nostro detto che “chi mangia mele non va dal dottore” ….
Exochorda Racemosa (Perla di Maggio)
Questa pianta è un arbusto ornamentale appartenente alla famiglia delle Rosaceae ed è originaria dell'Asia orientale, in particolare della Cina. Fioritura abbondante: L'Exochorda racemosa è nota per la sua spettacolare fioritura primaverile. I suoi grandi grappoli di fiori bianchi puri attirano una vasta gamma di impollinatori, tra cui le api, che sono attratte sia dal colore brillante che dal nettare che i fiori producono. Fonte di cibo per le api: Durante la primavera, quando molte piante stanno iniziando a fiorire, l'Exochorda racemosa offre un'importante fonte di cibo per le api. Le api raccolgono il nettare e il polline, contribuendo così anche alla loro attività di impollinazione, che è essenziale per la riproduzione di molte piante. Impollinazione: Le api sono i principali impollinatori dell'Exochorda racemosa. Mentre visitano i fiori per raccogliere il nettare, trasferiscono il polline da un fiore all'altro, facilitando la fecondazione e la successiva produzione di frutti. Anche se i frutti di Exochorda non sono particolarmente noti o utilizzati, l'impollinazione rimane un processo vitale per la salute della pianta. Attrazione naturale: La forma e il colore dei fiori di Exochorda racemosa sono particolarmente efficaci nel richiamare le api. Il bianco puro dei fiori è facilmente riconoscibile dalle api, che vedono bene i colori chiari, e la forma dei fiori facilita l'accesso al nettare.
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