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Abelia (Abelia grandiflora)
Questa pianta è in assoluto una delle più gradite alle api infatti il suo nome richiama incredibilmente la parola francese abeille che significa proprio ape. La sua fioritura prolungata dalla primavera fino all’autunno con i caratteristici calici a trombetta dal profumo dolce, permette di dare un continuo sostentamento agli insetti pronubi. In realtà però deve il suo nome a Clarke Abel un medico che si unì ad una spedizione inglese in Cina alla ricerca di nuove specie. Scoperta l’abelia chinensis ne portò un esemplare a casa. Trent’anni dopo il botanico John Lindey, classificandone il genere, gli diede questo nome in suo onore. La sua introduzione in Europa avvenne grazie ad un altro “cacciatore di piante”, Robert Fortune che in una susseguente spedizione in Cina riuscì a salvare qualche piantina, uscendo indenne da varie peripezie, fra cui un assalto dei predoni. Queste saranno messe a dimora nel giardino dell’Horticoltural Society nel 1844.
Melissa (Melissa officinalis)
La Melissa è una pianta aromatica intensamente coltivata per le sue proprietà calmanti e lenitive che ne fanno la protagonista di moltissime tisane. Il suo nome deriva secondo la mitologia dalla ninfa che avrebbe inventato l’arte dell’apicoltura. Il suo nome ha infatti come radice la parola mele, il nome greco del miele. I suoi fiori sono molto graditi alle api anche se il loro potenziale mellifero è decisamente inferiore ad altre specie. Nonostante che alla vista ricordi la menta le sue foglie hanno un profumo decisamente particolare che ricorda quello della scorza di cedro caratteristica che egli è valsa la denominazione popolare di erba cedronella in passato veniva messa a macerare nell’acqua per fare una tisana utilizzata per calmare l’isteria e l’ansia. Secondo la leggenda è una pianta cara a Venere per questo motivo veniva utilizzata già da Medioevo per curare molti disturbi femminili grazie alle sue proprietà sedative.
Acacia rosa (Robinia hispida)
Questa specie appartiene alle leguminose ed è una varietà viola la cui piantumazione è consentita infatti la versione con i fiori bianchi nota anche come Robinia pseudo acacia è vietata in Piemonte poiché questa pianta è un infestante originaria del Nord America fu introdotta in Europa e soprattutto in Italia E per via delle sue caratteristiche infatti cresce molto velocemente ed assicurava così un’abbondante raccolto di legna dopo poco tempo mentre le sue foglie caduche creavano un ottimo concime pertanto fu largamente impiantata andando a mescolare le querce che storicamente popolavano i nostri boschi con questa pianta la cacia è estremamente gradita alle api che producono uno dei miei più raffinati questa pianta è ricca anche di simbologia poiché le sue foglie che si chiudono alla sera con il freddo e si riaprono la mattina rappresentano la rinascita. La massoneria ha infatti scelto come simbolo floreale la caccia una pianta dal forte valore simbolico poiché collegata al personaggio mitologico di Hiram Abif, l’architetto incaricato di costruire il tempio di Re Salomone. Essendo ritenuta una pianta vigorosa e al contempo dal profumo gentile richiama immortalità e purezza. Secondo la tradizione si tramanda che il maestro Hiram fu ucciso da tre lavoratori impegnati nella costruzione del tempio e fu seppellito sotto una pianta di acacia. Il suo scheletro fu rinvenuto da re Salomone che gli assicurò una adeguata sepoltura.
Spirea americana (Physocarpus opulifolius)
È un arbusto appartenente alla famiglia delle rosacee può raggiungere un’altezza di 1 80 m e si caratterizza per un’ottima fioritura molto gradita agli insetti pronubi. Il suo fiore era molto amato in passato per il loro colore candido e il portamento soffice e delicato dell’arbusto. Veniva anche detta regina dei prati e si dice che fosse molto amata dalla regina Elisabetta prima di Inghilterra insieme alla verbena e alla menta d’acqua fa parte della Terna delle erbe sacre dei druidi.